La La Land di Damien Chazelle

 

“Un sogno lungo un giorno” cantava Francis Ford Coppola, tra immaginazione figurativa e avventure brucianti ed esotiche in cui confluire movimenti di camera quasi senza stacchi. Su quel sogno, ormai divenuto forma di nostalgia per un immaginario non più pervenuto, La La Land attraversa quello spazio-tempo, la bella Époque, le emozioni, i suoi attori, la meraviglia per il musical, le musiche di ieri con il linguaggio di oggi: una magica fluidità che lascia disarmati, perché disinvolta ed iperbolica sin dal suo incredibile piano sequenza iniziale.

Mia sogna il palcoscenico, il successo, la ribalta personale, ma intanto, mentre passa da un casting all’altro, serve caffè alle star di Hollywood. Invece Sebastian è un musicista jazz che vive alla giornata, tra eleganti lounge-bar e melodie composte ma lasciate morire in un cassetto. L’incontro sarà inevitabile, così come una travolgente passione nutrita da aspirazioni comuni, che metteranno alla prova il loro idillio d’amore, fatto di esortazione e sostegno reciproco.

Sebastian e Mia al cinema

È un cinema che riflette e si abbandona a sè stesso quello di Damien Chazelle, che fa del vecchio jazz l’arma emotiva su cui imbastire la favola, che racconta una storia d’amore come tante ma in salsa postmoderna tra spettacolarità e le umorali stagioni del cuore. Lassù, ancora intatte perché scolpite nella memoria, ci sono le atmosfere e le coreografie dei grandi classici. C’è Stanley Dolen con Gene Kelly, l’omaggio più scanzonato con il mondo rimixato dalla Rete. C’è, soprattutto, in quell’impronta semantica tutto lo splendore e il rimpianto per la ‘golden era’ che fu.

Allora si balla fra le stelle, in un firmamento retrò e languido di promesse infrante, liquido come gli amanti (che sopravvivono), senza esitare per un momento a vibrare le corde dei sentimenti. Eterei, si slanciano Emma Stone e Ryan Gosling, fianco a fianco, protagonisti delle notti losangeline imbevute al neon, finché lo squillo di un cellulare, una voce fuori dal coro o di un clackson nelle vicinanze, interrompa la loro magia e lasci svanire l’ebbrezza del volo.
Fino a seppellire certezze, sguardi, sogni caldi e le più inebrianti evoluzioni. Lì ad ammaliarti ma un attimo dopo a sotterrarti, aspettando uno sliding door impossibile che grazie all’inventiva di Chazelle non tarderà ad arrivare. La La Land guarda al passato, seminando calore e schegge percettive sugli standard visivi dell’oggi. Lungo un portale-dei-sogni oscillante a mezz’aria, così struggente da inebriarsi della stessa sostanza del suo cinema. Tra leggerezza e dramma, in mezzo c’è solo l’amore. Come dargli torto?

La La Land

  • Regia: Damien Chazelle
  • Cast: Ryan Gosling, Emma Stone, J. K. Simmons, Finn Wittrock, Sandra Rosko
  • USA, 2016

Trailer di La La Land

Francesco Bruni

Lynchiano di spirito, Malickiano di adozione, mi cimento con la 7 Arte da quando possiedo memoria. Ho collaborato con diverse testate online, esplorando il cinema in tutte le sue forme, prodigandomi nella tecnica audiovisiva come nella scrittura di critica giornalistica. DaDamovie è il mio primo blog cinematografico.
 

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