The Square di Ruben Östlund

 

Dentro il quadrato – art attack di installazioni narrative – in cui ad ogni angolatura corrisponde una dimensione quasi scientifica, c’è tutto lo squilibrio del ‘fare’ contemporaneo: un’esibizione primordiale sul rapporto causa/effetto, il fraintendimento quotidiano, la difficoltà dell’agire, le piccole contraddizioni del presente.

Dall’idea simbolica di un artista nasce “The Square”: un perimetro delimitato all’interno del quale tutti hanno uguali doveri e diritti. Posizionato nella piazza di un’importante mostra di Arte contemporanea, a Stoccolma, l’opera diventa un «santuario di fiducia e altruismo».

Quando un bel giorno Christian, il curatore danese del museo, soccorre una donna in strada e si scopre derubato del suo telefono. Inizia così un’escalation caotica ed arriverete, tra convinzioni morali e rivendicazioni personali, che spingeranno ogni conseguenza fino al punto più basso, di non ritorno.

Satira sulle ipocrisie di un mondo ad uso e consumo di pochi (tanto nell’Arte elitaria quanto a livello sociale), The Square cerca la provocazione, la ottiene o la stimola con pensiero critico, portando alle estreme conseguenze ogni aspetto conflittuale dei nostri tempi. Uno sguardo sull’assurdo, sì, ma che dalla crisi dell’uomo moderno investe, a più rilanci, le ipocrisie come le colpe del collettivo tutto. E sembra non esserci ‘compromesso’, né via di fuga se non quella di un film costantemente fuori collocazione o contesto, che mentre disegna l’umano, dall’altra, ne affastella il suo ‘perimetro’ apocalittico.

Fatto da verità rigettate, immagini scioccanti, di contorni sempre meno definiti dove la crudeltà segue un effetto domino: lì crescente (verso le giovani generazioni), lì spingendo le persone a diffidare degli altri e a reagire in modo scomposto, anche contro le proprie (vere) intenzioni. Implicito fin dalla premessa, tra idiosincrasie ed esplosioni di violenza, Ostlund riaffiora col suo humour scandinavo per raccontare l’inadeguatezza umana di fronte a una comunità eversiva dall’interno. Che vorrebbe – nella bellezza – convogliare l’essenza del mondo, senza però sfidare quelle libertà, o sé stessa, sul campo della disonestà intellettuale. Un’osservazione formidabile e sociologica che ci invita a guardare ‘dentro’, per interrogare il senso della morale e quello, più umano, delle negligenze afflitte da incontrollabili istinti primari.

The Square

  • Regia: Ruben Östlund
  • Cast: Claes Bang, Elisabeth Moss, Dominic Westm, Christopher Læssø
  • Svezia/Danimarca 2017

Trailer di “The Square”

Francesco Bruni

Lynchiano di spirito, Malickiano di adozione, mi cimento con la 7 Arte da quando possiedo memoria. Ho collaborato con diverse testate online, esplorando il cinema in tutte le sue forme, prodigandomi nella tecnica audiovisiva come nella scrittura di critica giornalistica. DaDamovie è il mio primo blog cinematografico.
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *