Mr. Nobody di Jaco Van Dormael

 

Un ragazzo (Jared Leto) è in piedi sulla banchina della stazione. Il treno sta per partire. Sarebbe meglio che andasse con la madre o che rimanesse con il padre? Una decisione che racchiude uno spettro infinito di possibilità. Finché non sceglie, tutto è possibile. Perché Nemo è l’ultimo essere mortale rimasto sul nostro pianeta da quando le scoperte scientifiche hanno consentito di raggiungere la quasi immortalità. Nemo però ricorda ben poco della sua vita passata, una vita che non è una sola e che merita di essere vissuta.

La vita è frutto di casualità. Ma come possiamo distinguere la realtà da ciò che nasce dalla nostra immaginazione? Psichedelico, surreale, onirico, filosofico e di culto, con immagini degne delle migliori suggestioni di David Lynch, che affrontano la molteplicità delle possibilità che ognuno di noi trova lungo il proprio fato ‘non scritto’. È un film incredibile Mr. Nobody, presentato nel 2009 alla 66ª Mostra di Venezia, e non fosse stata per l’ultima mezzora incagliata nel gioco di dimensioni parallele o realtà alternative, staremo qui ora a parlare di autentico capolavoro.
Come un oceano dove il racconto si apre ad un’infinità di castelli d’aria che continuiamo a crearci nella nostra testa, il belga Jaco Van Dormael (L’ottavo giorno, Dio esiste e vive a Bruxelles) decanta l’ultimo uomo mortale in una civiltà futuristica che ha raggiunto l’apice nell’immortalità ma ha perso i valori dei sentimenti. Così una dopo l’altra le incongruenze temporali svelano l’assurdo, mentre i ricordi uniscono un gigantesco puzzle di vite: un brio-flusso multidimensionale che ha nel filo conduttore di un percorso binario (scegli A o scegli B) il suo giocare col destino. Straziante quanto aperto all’unica e irraggiungibile meraviglia: l’amore.

jared leto sul letto film mr nobody

Non privo di fascino né dal punto di vista formale che visivo (con un montaggio folle, psichico, che ricorda le prime opere di Darren Aronofsky), Mr. Nobody è allora un trip eccentrico e stupefacente, anche grazie alla levità del suo stile originale, che non perde mai la bussola dell’orientamento. Facendo quadrare in modo (seppur) illogico, una divagazione dialettica che estenda per iperbole le enormi potenzialità della narrativa cinematografica. Tra cielo e mare, Marte e Terra, gli occhi di Jared Leto nascondono in sé stessi una vita intera, leggibile in mille pagine eppure capaci di raccontarsi in ogni rivolo di favola.
Al cospetto di una storia e della nascita di un universo che esplode, in attesa poi di implodere dentro sé e riavvolgersi di nuova luce propria. Perché l’Arte più’ di ogni altra forma brama la rilettura, la re-visione, lo specchio di uno sguardo che non può’ fare a meno di ammirarsi in continuazione.
Riavvolgendosi infinite volte, Mr. Nobody prende la memoria collettiva di “Se mi lasci ti cancello” e la collassa in una riflessione contemporanea che sprigiona tutta la creatività di un film alla Charlie Kaufman (vedi Synecdoche, New York). Talmente inventivo, impressionante nel suo gioco grafico emesso alla velocità della luce, che rischia di passare come oggetto virtuosistico frutto di un immaginario semi-fantascientifico di citazioni più o meno dichiarate (da Gondry a Jeunet, da Wong Kar-Wai fino ai fratelli Wachowski).
La forza di Van Dormael risiede però in una carica poetica enorme, nel dettaglio da ‘pelle d’oca’ attraverso cui far emergere concetti complessi, mescolati ad un libero arbitrio sempre onnisciente. Perché forse, alla fine quanto al principio, la migliore alternativa è scegliere una terza via: non meno ardua ma diversa dalle altre due. Scegliere se stessi per scegliere Anna (Diane Kruger), Elise (Sarah Polley) o Jean (Linh Dan Pham), quell’amore vero rincorso infinite volte e sognato da bambino. Un manifesto sull’esistenza, dalle incalcolabili domande e solcato con infantile meraviglia, su cui struggere le nostre emozioni.

Mr. Nobody

  • Regia: Jaco Van Dormael
  • Cast: Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley, Rhys Ifans, Juno Temple
  • Belgio/Francia/Germania 2009

Trailer di Mr. Nobody

Francesco Bruni

Lynchiano di spirito, Malickiano di adozione, mi cimento con la 7 Arte da quando possiedo memoria. Ho collaborato con diverse testate online, esplorando il cinema in tutte le sue forme, prodigandomi nella tecnica audiovisiva come nella scrittura di critica giornalistica. DaDamovie è il mio primo blog cinematografico.
 

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