Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino

 

Il tempo delle mele per Luca Guadagnino è un gioco di sguardi, per toni e senso ‘ultimo’ del suo cinema (il monologo finale di Michael Stuhlbarg sta tutto lì, con una purissima geometria emotiva). Sono tensioni all’aperto, attese infinite che stanno per schiudersi, come una danza sull’agire e di colpo – nel fuori campo – svanire (all’ombra di tutti, o dietro la ‘bellezza classica’ del mondo). Tra il riverbero di pelli e corpi scottati al sole, e quel fluttuare giovanile divagante, promiscuo, ma non estraneo alle stagioni degli amori. Un’estate torrida eppure diventata irripetibile, lunga come un sogno che non vuol finire: sensibile ad ogni tocco, mutevole ad ogni ‘canzone’. Lasciando fluire le carni, puntando sull’indulgenza dei cuori che ammiccano, si struggono e si abbeverano dalla fontana ‘ellenica’ della vita.

Estate 1983, Crema in provincia di Brescia. Elio Perlman (Timothée Chalamet), un diciassettenne italoamericano di origine ebraica, vive con i facoltosi genitori nella loro villa del XVII secolo. Un giorno li raggiunge Oliver (Armie Hammer), uno studente americano ventiquattrenne che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. L’incontro tra i due giovani sarà veritiero, lo spartiacque della loro vita: fra lunghe passeggiate, nuotate e discussioni, nascerà tra loro un desiderio travolgente e irrefrenabile.

chiamami col tuo nome luca guadagnino

Rivolo incandescente ma ancorato alla sua ‘partitura’ amorosa, questo coming of age sentimentale è lo specchio d’acqua su cui dissolvere una nuova maturità per Guadagnino. Dove riversare le più dolci pulsioni, esitare di fronte al piacere dell’altro, creare un’atmosfera rilassata ed accoglienti; fino a quando l’arrivo delle tensioni erotiche porteranno anche le prime lacrime di una sinestesia rovente d’amore.

Perché l’occhio cinetico del regista e lo script dolce e mescolato di James Ivory vanno qui, magicamente, nella stessa direzione: verso un afflusso polifonico di saturazione sensoriale, di propulsione emotiva e di vigore umano che lascia storditi, senza fiato. Chiamami col tuo nome è allora il piccolo e grande miracolo di un autore giunto alla sua massima espressione artistica. Che si vorrebbe rivivere all’istante, sulla propria pelle, marchiata a fuoco da una commozione inusuale e da un immaginario emotivo reso ancor più magico dalla consistenza di luoghi, stimoli e odori.

Chiamami col tuo nome

  • Regia: Luca Guadagnino
  • Cast: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar
  • Italia/Francia/Usa, 2017

Trailer di Chiamami col tuo nome

 

Francesco Bruni

Lynchiano di spirito, Malickiano di adozione, mi cimento con la 7 Arte da quando possiedo memoria. Ho collaborato con diverse testate online, esplorando il cinema in tutte le sue forme, prodigandomi nella tecnica audiovisiva come nella scrittura di critica giornalistica. DaDamovie è il mio primo blog cinematografico.
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *